[di Vittorio Cogliati Dezza]
Ieri ho regalato ad Agostino da Pollenza, che con Ardito Desio si è inventato il progetto Piramide, e oggi presiede EvK2CNR, e a Giampietro Verza, che governa la Piramide, due oggetti: una bottiglia di plastica ed un blister di farmaci, trovati in cima al Kala Pattar. Letteralmente in cima. Davvero due oggetti estranei in quel contesto. Così ho pensato di farne un regalo come “monumento alla stupidità”, che per contrappunto può ben trovare posto in una bacheca dentro la Piramide, vero monumento all’intelligenza.
Poi, scendendo dal Kala Pattar, preso dall’entusiasmo (si fa per dire) di quel primo ritrovamento, ho cominciato a raccogliere i rifiuti che attiravano il mio sguardo, entro un metro a destra e a sinistra del cammino, per evidenti differenze di colore e forma rispetto all’ambiente che attraversavo. Così, oltre ad un bel esercizio di piegamenti ripetuti, ho cominciato a riempirmi le tasche di ogni sorta di carte, pacchetti di sigarette, bustine di merendine, lattine, plastiche, ecc. Quando le mie tasche erano piene (anche in senso metaforico) ho trovato una bella busta rosa shocking che ho immediatamente riempito anche con altri rifiuti più ingombrati che ho avuto la fortuna (!!!) di trovare.
Messa così sembra una questione un po’ moralistica, ma in realtà l’ho fatto per due motivi, uno perché mi dà fastidio non reagire di fronte a queste offese, due perché penso che sia un vero problema di inquinamento culturale. Non capire che trattar male un territorio così è un’offesa all’intelligenza di chi quegli atti compie (se sono turisti) o segno di pericolose abitudini (se sono abitanti della valle) è un elemento preoccupante. Certo, c’è da dire che il Sagharmata National Park si è dato da fare, sia al campo base con nuove regole per le spedizioni sull’Everest, sia lungo i sentieri. Ma le abitudini della gente dimostrano che qui si fa fatica a capire che l’Himalaya, parafrasando una frase che da noi va di moda, è il petrolio del Nepal, per il turismo, per l’acqua e per l’energia. Un paese che è il più povero dell’Asia e che già oggi viaggia a tre o quattro velocità diverse. Bene o male la valle degli sherpa fa parte della parte che viaggia meglio.
Venendo ad oggi, in una giornata di riposo, in mattinata siamo saliti a 5400 mt sul versante della montagna alle spalle della Piramide. Prima ad uno stupendo laghetto che fornisce acqua potabile agli operatori, poi, lungo una ripida cresta, ad un chorten (piccolo monumento buddista in pietra) con le sue bandiere di preghiera. Anche qui spettacolare il panorama: all’Everest , al Nuptse e al Pumori si aggiunge in lontananza il Makalù.
Al rientro un’ottima pasta al ragù! Niente male!!!
Nel pomeriggio abbiamo festeggiato la messa in sede dell’ultimo pannello solare: per Cobat ed EvK2CNR opera compiuta, per noi di Legambiente la soddisfazione di vedere che le nostre teorie sono molto reali, le energie rinnovabili dimostrano tutta la loro potenza anche nei territori più disagiati, quelli che possono cominciare a pensare di saltare un’intera fase dello sviluppo, quello delle grandi infrastrutture energetiche.
Domani si comincia a scendere a valle.